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Scrivere Zen mentre lavi i piatti o fai la doccia, ecco come fare


La scrittura Zen*, per come l'ho conosciuta io, è una scrittura che si contrappone in un certo qual senso ad un tipo di scrittura che possiamo definire più Metodica.
In questo articolo voglio esplorare insieme a te il mio pensiero su questo argomento specifico e raccontarti perché prediligo certe volte la prima scrittura, altre volte la seconda.

* Quando dico che l'ho conosciuta (la scrittura Zen) intendo proprio in senso letterale, cioè mi sono letta il libro creativissimo di Natalie Goldberg che si intitola, appunto, Scrivere Zen.

PREMESSA
C'è una diatriba che mi affascina da tempo e che io ho identificato nel mio libro "Lo scrittore mago" introducendo questi due personaggi: "Lo scrittore mago", appunto, e "Lo scrittore cuoco".

Questa diatriba, per come la intendo io, contrappone lo scrittore mago che è più uno spirito Zen, allo scrittore cuoco che, invece, si avvicina più ad uno spirito fautore della scrittura Metodica.

Qual è il punto? Beh, intanto che non esiste una scrittura o uno scrittore migliore o peggiore in assoluto ma esistono tipi di scrittura più funzionali di altri. Da cosa dipende, ti stai chiedendo? Dalla misura in cui un metodo X o Y funziona per te.

Metodo ZEN versus metodo PURO

Se volessimo comunque analizzare più nel dettaglio i principali componenti della diatriba "ZEN" verso "METODO" ma anche "MAGO" verso "CUOCO" ho delle cose da dire.


Intanto per me, più che due metodi queste sono 2 fasi. Infatti la creatività del mago e lo Zen mi piace inserirli nella prima fase e la metodica nella seconda. Questo perché, e l'ho scritto in altri articoli, la creatività da sola rischia di essere improduttiva.
Avere sempre nuove idee, seguire sempre nuovi stimoli senza concretizzarne nessuno può essere dispendioso o comunque finalizzato solo all'atto della creazione pura.
Quindi la disciplina creativa è per me un buon modo per non essere dei creativi improduttivi.
Detto questo, finita la fase di stimolo, un metodo e una metodica sono fondamentali per portare a termine un progetto creativo, qualunque esso sia.

Se ti stai chiedendo cosa c'entrano i piatti o la doccia in tutto questo, te lo dico.
Quando lavo i piatti o faccio la doccia, mi vengono delle idee pazzesche.
E questa la definirei più una fase ZEN o MAGICA per nulla metodica, basata su pensieri sconnessi, emozioni, verità, associazioni e se dovessi dirti cosa mi succede in quei momenti, ti direi che mi imbatto nelle 3 P dello Zen (o almeno è così che le chiamo io). Te le presento.

SCRIVERE MAGICAMENTE CON IL METODO DELLE 3 P

  1. PENSARE
  2. PARLARE
  3. PRENDERE

Ecco, onestamente ogni volta che faccio queste 3 cose, a me viene un'idea.
Prima di dirmi che sono fortunata... prova anche tu!


So che possono sembrare consigli un po' strambi ma si parla di creatività, no?

  • Quindi intanto "PARLA" ragiona ad alta voce. Le mie idee più pazzesche io le racconto in primis a Loretta.
  • Poi "PENSA". Io penso molto ed è un pensare privo di freni o giudizio o limitazioni. Penso qualunque cosa la mia mente sarà capace di immaginare. Penso senza contenere l'ampiezza del pensiero e vedo dove mi porta, di solito mi porta.
  • Infine PRENDI. Prendi contatto con le emozioni. Io lo faccio spesso e posso assicurarti che lì ci sono sempre molte parole, molte cose da dire o da raccontare... volendo.

Certo, non sempre e non tutto diventa testo o libro ma le idee le seguo, le accolgo, le fisso da qualche parte (TU HAI UNA SCATOLA DELLE IDEE, VERO?) e poi faccio in modo di star dietro ai miei pensieri. Corri, corri... alla fine ne trovo sempre qualcuno che mi porta lontano.
In questo processo non c'è metodo ma, come dicevo, dopo questa fase il metodo lo cerco, lo uso, ne ho bisogno. Non avrei potuto scrivere i 16 libri che ho scritto, se così non fosse.

QUESTO PROCESSO PRIVO DI REGOLE, secondo me, riassume bene cosa intendo io con il liberare la propria creatività. 

Un'ultima cosa importante rispetto a questo argomento riguarda sicuramente un dilemma ancora oggi difficile per me.
Ti giro la domanda. Secondo te siamo noi ad essere strumento della scrittura o è lei, a volte, a guidarci?

A me capitano entrambe le cose, mi accorgo di farmi guidare dalla scrittura quando questa è già avanti, quando un libro è iniziato e i personaggi prendono un po' il sopravvento ma nella prima fase, la fase dell'idea -invece- mi sento molto più nel  primo caso.
Mi sembra di essere strumento di quella stessa idea che si esprime attraverso me.
Poi, ancora una volta dico che occorre un buon mix di entrambe le cose per scrivere un libro: ESSENZA e MAGIA ma anche METODO e PIANIFICAZIONE.

Se anche tu sogni di scrivere un libro, qualunque sia il tuo blocco hai bisogno di tenere in allenamento la tua creatività.
Ci sono molti modi per farlo ma alla base di ognuno dei singoli modi, metodi, strumenti, il primo passo per liberare la creatività è accendere il fuoco dell'ispirazione. A questo proposito prova a sperimentare le 3 P dello Zen.

Se comunque senti di avere uno specifico blocco dello scrittore che ti sta fermando, fai il QUIZ per scoprire qual è il tuo blocco. Una volta fatto il quiz, infatti, riceverai un VIDEO con le istruzioni ad hoc per il tuo blocco e le indicazioni utili a superarlo. Puoi trovare il QUIZ qui.

Se vivi un momento di down o un momento arido, hai bisogno di riaccendere le emozioni o le suggestioni che ti spingono a creare. Questo è un discorso personale perché ognuno ha le proprie leve. Sicuramente la ricerca degli stimoli creativi non deve mancare. 
 
A volte, per quanto mi riguarda, a parte i vari metodi o escamotage creativi, fare una passeggiata all'aria aperta, in mezzo alla natura, è già abbastanza. Oppure, vado a guardare il mare.
Io faccio questo. E tu? 

Nei momenti di down della mia creatività (perché questo momento capita a tutti, a me come anche agli scrittori più famosi...) io cerco di ravvivare gli stimoli esterni: un buon film, un concerto, una mostra, un balletto, etc. 
 
Fatto questo ci sono 2 passaggi fondamentali, ed entrambi passano dal "mettersi al scrivere".

  • Nel primo caso ci si siede solo quando l'argomento o l'idea preme.
  • Nel secondo caso, invece, ci si siede a scrivere comunque, tutti i giorni, passando attraverso quel momento arido fino a sbloccarlo. 
     
    Potrebbero sembrare solo parole, queste, ma rispetto al nulla del blocco... sono qualcosa.
    Come sempre mi piace ricordare, infatti: "Dove nulla esiste... tutto è possibile". 
    Non mi resta che augurarti "buona scrittura", allora.

Scrivimi, se vuoi, per raccontarmi di te o del tuo progetto narrativo.

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Loretta Sebastianelli

Loretta Sebastianelli

Mentore e Writer Coach

Autrice di 18 libri, tra cui Lo scrittore Mago e la Scrittura Introspettiva.

Mi occupo da più di dieci anni di formazione e mentoring.

Ho ideato e sperimentato decine di corsi di scrittura: creativa, motivazionale, introspettiva ed evolutiva.

Attraverso corsi di formazione e servizi di scrittura professionale aiuto scrittori, poeti e liberi professionisti a progettare e scrivere il proprio miglior libro. Aiuto inoltre, tutte le persone che vogliono utilizzare la scrittura come maggiore strumento di conoscenza per accrescere il proprio cammino evolutivo. 

Pubblico regolarmente dal 2006: narrativa, poesia, manualistica e libri per bambini.